Autofagia, cos’è?

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Avatar di HarDoctorHarDoctor News, il Blog di Carlo Cottone

Cellula mammiferoE’ un enzima ad attivare e disattivare i meccanismi di autofagia, il processo con cui una cellula denutrita sacrifica alcune sue parti per fornire energia alle funzioni indispensabili. L’autofagia interviene anche come meccanismo di autodistruzione quando una cellula o i suoi organelli sono gravemente danneggiati, rischiando una deriva tumorale o un pesante accumulo di sostanze dannose, come avviene in alcune malattie neurodegenerative.

Un fondamentale meccanismo molecolare per la regolazione dell’autofagia cellulare – una risposta a condizioni di stress particolarmente elevate che le cellule mettono in atto degradando alcuni dei propri elementi al fine di garantire la propria sopravvivenza – è stato individuato da ricercatori dell’Università della California a San Diego, che firmano un articolo sulla rivista “Cell”.
L’autofagia cellulare partecipa in maniera essenziale al mantenimento dell’equilibrio tra la sintesi, la degradazione e il riciclaggio dei prodotti cellulari, ma si attiva in maniera particolarmente significativa in alcune…

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La perdita dell’udito dovuta all’età

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Avatar di coopmariareginaNews dalla Cooperativa Maria Regina

a7bf3a48f1ea4a3e2e15893edeaa2564Circa un anziano su due dopo i 75 anni avverte un certo grado di perdita delle funzioni uditive. Si chiama “presbiacusìa”, ovvero perdita dell’udito dovuta all’avanzare dell’età e perciò si tende a non considerarla come una vera e propria patologia ma un segno fisiologico dell’invecchiamento, un normale passaggio della vita nel suo svolgersi.

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Invecchiamento fisiologico

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Avatar di amaovestvicentinoA.M.A. - Associazione Malattia di Alzheimer Ovest Vicentino ONLUS

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IL PROCESSO DI INVECCHIAMENTO

L’uomo lungo il corso della sua vita subisce progressive modificazioni che si manifestano con velocità molto variabile da individuo a individuo. Questa velocità è determinata dalla programmazione delle nostre cellule (fattore genetico) e dallo stile di vita che la persona ha condotto (alimentazione, lavoro, clima). Il corpo subisce delle modificazioni: i capelli diventano bianchi e sottili, la pelle diventa meno elastica e compaiono le rughe, le masse muscolari si riducono e la capacità sensoriale si indebolisce (diminuiscono la vista, l’udito, la capacità olfattiva). I cambiamenti non sono però solo di carattere fisico, il processo che traghetta l’uomo dall’età della fase produttiva (lavoro) a quella del riposo (pensione) infatti riguarda anche la sfera sociale. Per alcune persone, ad esempio, la pensione rappresenta la possibilità di dedicarsi ad attività gradite potendo disporre di più tempo; per altre, invece, comporta un vissuto di perdita del proprio ruolo, dello stato sociale e…

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Invecchiamento cerebrale, studio esamina modifiche cognitive e strutturali

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Avatar di jachid84Dott. Marco Moretti

In termini di invecchiamento cerebrale, il genere maschile si associa a un peggioramento della memoria e a un ridotto volume ippocampale negli individui cognitivamente normali, mentre l’espressione del gene ApoE epsilon4, un fattore di rischio per la malattia di Alzheimer, non è fonte di modifiche significative, almeno fino ai 70 anni, della struttura cerebrale e della memoria. Sono queste, in sintesi, le conclusioni di uno studio appena pubblicato su Jama neurology e coordinato da Clifford Jack, neurologo alla Mayo Clinic and Foundation di Rochester, Minnesota. «Il normale invecchiamento cerebrale può essere definito come l’insieme di modifiche nelle prestazioni cognitive e nella struttura anatomica dell’encefalo associate all’età in individui liberi da demenza» esordisce il ricercatore, che assieme ai coautori ha messo a confronto gli effetti dell’età, del sesso e della presenza del gene ApoE epsilon 4 sulla memoria, sulla struttura cerebrale espressa dal volume ippocampale e sulla presenza di depositi…

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L’invecchiamento e il controllo cerebrale dell’esercizio

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Avatar di calzettimariucciCalzetti & Mariucci Libri e video per lo sport

Di Gian Nicola Bisciotti

Uno dei principali problemi che si possono riscontrare nell’ambito della ricerca sul fenomeno dell’invecchiamento, è rappresentato dall’obiettiva difficoltà che si incontra quando si cerchi di differenziare i processi fisiologici legati all’invecchiamento stesso e quelli che invece possono essere imputabili ad un’involuzione patologica. Aldilà di questa innegabile difficoltà, la maggioranza degli Autori concorda sul fatto che è possibile tentare di rallentare il naturale declino delle funzioni sensomotrici, al quale inevitabilmente si va incontro nel corso dell’invecchiamento, a patto di adottare una strategia multivariata basata essenzialmente sui seguenti punti (hedden e Gabrieli, 2004):
mantenere un’attività intellettuale di un livello impegnativo e costante;
effettuare regolarmente un’attività fisica di tipo aerobico;
adottare delle strategie comportamentali e degli stili di vita atti alla riduzione dello stress cronico, il quale è associato alla produzione di glucocorticoidi che, a loro volta, alterano la funzione dei neuroni dell’ippocampo;
integrare il…

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ALZHEIMER: COSA SI PUÒ FARE

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Avatar di Cooperativa Sociale ItacaIT La Gazzetta di Itaca

Una possibilità per le attività quotidiane

“La terapia occupazionale a domicilio per gli anziani con demenza e i loro caregiver” (Community Occupational Therapy in Dementia) è un programma che comprende le linee guida dell’intervento di TO a domicilio e rivolto all’anziano con demenza con disturbi cognitivi e al suo caregiver. In questi ultimi anni è stato sperimentato in Olanda, in Germania, in Inghilterra e in altri Paesi europei ed ora viene introdotto anche in Italia (BMC Geriatrics 2009). Questo metodo è stato identificato particolarmente rilevante poiché la sperimentazione effettuata ha dimostrato non solo l’efficacia dei risultati e l’efficienza del metodo ma ha evidenziato che un intervento terapeutico di successo può produrre un notevole risparmio sui costi dell’assistenza (BMJ 2006).

Per saperne di più, vi rimandiamo all’articolo pubblicato sul sito del Gruppo Ottima Senior e firmato da Bianca Maria Petrucci, Terapista Occupazionale nonché Professore a Contratto nel Corso di Laurea in…

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Otto consigli per un invecchiamento attivo

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Avatar di AbitaresocialeABITARESOCIALE

Negli ultimi anni della vita lavorativa si desidera ardentemente di andare in pensione: non si vede l’ora.  Il primo periodo della vita da pensionati è come una luna di miele: nuovi orari, più tempo disponibile, non più levate mattutine, non più stress da lavoro, più tempo per se e la famiglia, insomma una nuova vita a lungo desiderata.

Dopo un po’ di tempo, però, questa vacanza dal lavoro comincia a diventare noia, insoddisfazione e si entra in un periodo di crisi personale che può sfociare in depressione e spesso anche in crisi matrimoniale. Adeguare  il proprio ritmo di vita tenuto per anni, orari e impegni, relazioni e occupazioni richiede capacità di adattamento e di programmazione per i quali la maggior parte delle persone in età di pensione non sono preparate, perché non è facile. Si tratta di un cambiamento nel quale si producono perdite di relazioni e di opportunità che comporta rischi non…

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Jogging: correre rispettando il cuore

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Avatar di coopmariareginaNews dalla Cooperativa Maria Regina

11-anziani joggingIl particolare tipo di corsa chiamato jogging (dall’inglese to jog, “procedere a balzi”) è molto diffuso, anche in Italia, come esercizio aerobico, salutare per cuore e polmoni e praticabile da chiunque goda di buona salute. Esso rappresenta una via di mezzo tra il passeggio e la corsa e si differenzia da quest’ultima per il fatto che la velocità è tipicamente inferiore ai 10 Km orari.

Come tutti gli esercizi aerobici, il jogging è l’ideale per migliorare l’apparato circolatorio, la densità minerale ossea (importante per l’osteoporosi) e la resistenza fisica.

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