UN GIOVANE INCAPACE E’ PEGGIO DI UNO VECCHIO. TI FOTTE PIU’ RAPIDAMENTE

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Massimo Trento

Massimo Trento

Largo ai giovani! La novità avanzi! Rottamate, formattate! …Non se ne può più. Ma se i giovani mangiano, bevono e intascano anche più dei senili, dimostrando di sguazzarci benone nella porcilaia di certa politica, come vere troie… A parte il fatto, che tra un giovane politico incapace e uno vecchio, preferisco quest’ultimo: a parità di imbecillità, la esperienza comunque avvantaggia. E a prescindere, vale la pena di rammentare, che la competenza non è anagraficamente limitata. Un novantenne può fare il presidente e randellare la gobba a mezzo mondo, quanto un giovane…meglio se non troppo giovane, fidatevi. Mentre l’assenza di pulsioni non rende un anziano saggio, ma semplicemente vecchio.

http://www.massimotrento.it

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L’antico e l’eterno / The Old and the Eternal (ita-eng) – Dr. Marcello Veneziani

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Il naufrago / Castaway

Sono belli i vecchi, di una bellezza tutta loro; non negate loro lo sguardo e la cura. Vi parlano di cose che sono fuori dalla volgare insolenza del quotidiano, vi narrano di storie remote, spesso inutili, ombre del passato, vite marginali che chiedono una nicchia di attenzione. I vecchi sono diafane farfalle, lasciatele volare alla luce, non disprezzate l’irrilevanza delle loro traiettorie. L’inutilità è il loro blasone. Vi guardano più assenti, i vecchi, si congedano quasi scusandosi di non essere al passo. A volte simulano la vita per rincuorare i più giovani, fingono di essere interessati alle futili ragioni che catturano i loro figli. Perché sono savi, i vecchi, anche se hanno dimenticato la testa. Cresce loro come peluria senile una naturale saggezza.
Sono mattinieri i vecchi perché vogliono fare incetta di luce, prima che scenda la notte. E sono insonni i vecchi perché temono un sonno più lungo. Sono…

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Vecchi

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le3p

Parte #1

Le vedi ovunque, sono quelle col plantare anatomico, quelle col golfino di lana in punta di spalle pure con 40 gradi all’ombra, che danno lo scatto felino se devono precederti in una fila, quelle col capello perennemente cotonato e turchino, quelle che ti guardano con biasimo se non hai la fede al dito, quelle a cui devi cedere il posto sull’autobus pure se stanno meglio di te.

Sono quelle che odorano di naftalina,che quando pregano in silenzio fanno fischiare la dentiera a tempo, quelle che all’età tua avevano già tre figli e il marito lavorava sempre e per le quali la tua vita non vale niente se non ammassi. Sono quelle che tu temi più del Giudizio universale.

Grazie Dio per avermene messa una vicino sul pullman per le prossime 4 ore.

Parte #2

E poi ci sono loro, il corrispettivo maschile, quelli che “ai miei tempi”, quelli…

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Come in Super Mario Bros

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aurelioraiola

 photo old-man-walking_forweb.jpg

Quanti vecchi hai visto camminare: stanchi, lenti, ciondolanti. Che ti si parano davanti come in Super Mario Bros ma se li superi non vinci niente. O che occupano tutto il marciapiede e inciampano i passi e la fretta tua.
Quanti vecchi hai visto camminare. Sui loro stessi passi ogni giorno, ogni santo giorno, e avanti e indietro, avanti e indietro per la stessa via. E quante volte hai sorriso, o in cuor tuo deriso l’andatura zoppa e l’inesorabile lentezza. Cazzo, quanto sono lenti! E tra i piedi, sempre tra i piedi, ma stessero a casa loro! Quei musi lunghi, poi, invece d’essere contenti di non fare niente!
Ma non sai che quei chilometri regalano salute, e che per ogni vecchio in strada ce n’è un altro che dovrebbe camminare e si vergogna o gli sembra stupido andare avanti e indietro. Non sai che basterebbe un tuo saluto ad alta voce…

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Oltre il confine degli occhi

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Les yeux dans les yeux

old-man-eyePer questo i morti scompaiono molto lentamente, e spesso la sera continuano a passeggiare per le vie e le case, anche se non hanno più voglia di lavorare né di fare conversazione. Al massimo portano in braccio i bambini che nasceranno, i più curiosi, che talvolta si sporgono a vedere cosa sarà di loro.
I fannulloni, Marco Lodoli, 1990

Il corpo disteso sulla lettiga dell’ambulanza è magro come un alberello in inverno. La vita si sta ritirando nel profondo, come la linfa abbandona i rami secchi lasciandosi dietro solo le macerie di un corpo alla fine dei suoi giorni. Sussulta solo grazie agli scossoni del mezzo, i pugni stretti, le braccia riunite sul petto, fin sotto la gola. Gli parlo, lo tocco, ma non ottengo alcuna risposta. Uno schermo invisibile è sceso da tempo tra lui e la realtà.

L’unica parte viva sono gli occhi. Immobili, tranquilli, sembrano…

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mondi

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senzaunfilo

Avete presente i nostri vecchi, che chiamarli anziani è solo una presa in giro, sembra un nome più gentile ma nasconde la stessa identica fregatura. Bè li vedo sulle sedie a rotelle, oppure camminare a velocità ridotta oppure sulle panchine a far chiacchiere con gli amici coetanei e mi viene da pensare a che mondi abbiano visto. Si, proprio mondi, perché la tecnologia o il progresso o entrambi li ha accompagnati attraverso veri e proprio mondi diversi per tutta la vita.

Nati quando spesso non c’era abbastanza cibo, passati attraverso guerre, sono stati teletrasportati in un mondo che fa di tutto perché siano solo dei reduci. Reduci da una vita piena di fatica fisica e pochi grilli per la testa, di giornate spesso una uguale all’altra e chissà come lo vedono oggi il pianeta, con quegli occhi che restano la parte più viva del corpo. Certo che meriterebbero tutt’altro trattamento…

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Terza età in passerella: arriva Grey Models, l’agenzia per modelle mature che sta rivoluzionando il mondo della moda

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News dalla Cooperativa Maria Regina

o-HUNGER-MAGAZINE-570Da qualche anno il mondo della moda sta lentamente (ma anche decisamente) cambiando. Se fino a qualche tempo fa infatti l’unico stereotipo di modella e indossatrice immaginabile era quello della donna magra e molto giovane, adesso cominciano a comparire i primi segnali di una probabile inversione di rotta.

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Pensieri #1 – Odori e Ricordi

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DellaBru

foto ricordi ©condesignLa memoria olfattiva e’ il mio portale spazio-temporale.
Gli odori sono come le vecchie foto: col tempo puoi dimenticare qualcosa, un posto in cui sei stato, i compagni delle elementari ma, guardando una foto, spesso i ricordi riaffiorano, i visi pure…e magari anche il nome di chi ti ha fatto battere forte il cuore e che pensavi non avresti mai dimenticato.

Budapest ©cristalmorando Budapest  – © cristalmorando

Così, per me, è con gli odori. Spesso riesco a risvegliarne il ricordo partendo da immagini che ho ben salde nella mia mente come quello in cui sono bambina ed è estate; sono a casa di nonna, le siedo accanto (alla sua destra perché il posto a sinistra era il suo) ed affondo continuamente il viso nel suo braccio respirando il dolce profumo della sua pelle.

Altre volte, invece, il ricordo arriva improvvisamente, qualcosa nell’aria lo risveglia. L’odore dello shampoo al miele che usavo nel ’96; l’odore dell’elegante profumo per ambienti dell’hotel…

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