L’attività fisica contribuisce a combattere i naturali processi fisiologici di invecchiamento e parte dei più comuni stati patologici della vecchiaia.
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L’attività fisica contribuisce a combattere i naturali processi fisiologici di invecchiamento e parte dei più comuni stati patologici della vecchiaia.
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Le significative trasformazioni demografiche e i cambiamenti delle politiche socio assistenziali nel rispondere alla nuova domanda di cura della popolazione anziana, comportano inevitabilmente degli effetti sulla sfera economico sociale e sulle scelte di natura istituzionale. La riflessione sul tema delle Case Famiglia per anziani (villa cassiopea) è scaturita proprio dall’analisi dei più significativi fattori politici, finanziari ed organizzativi che hanno accompagnato il processo di espansione del tradizionale sistema di cura e lo sviluppo di servizi alternativi. Il forte periodo di crisi delle politiche assistenziali infatti, non ha avuto come esito la riduzione dei servizi esistenti, bensì la promozione di un sistema di offerta privato in grado di rispondere ai bisogni emergenti senza gravare sulle spese delle amministrazioni pubbliche e dando vita a servizi sempre più diversificati e personalizzati. Di fatto, se la popolazione cresce, crescono anche i bisogni e i modelli di welfare devono necessariamente evolversi, non solo attraverso strategie di intervento che potenzino i servizi esistenti, ma anche favorendo nuove forme di assistenza e, le Case Famiglia ne sono un esempio concreto. Per conoscere a fondo la realtà storica e sociale entro la quale si collocano le Case Famiglia, si è posta l’attenzione sui comportamenti che hanno caratterizzato la scelta di molte famiglie di affidare il proprio parente anziano ad una struttura residenziale di questo tipo. Sicuramente la gran parte delle richieste si orienta, ancora oggi, verso soluzioni residenziali classiche (casa protetta, RSA, ecc.) soprattutto se si tratta di anziani non autosufficienti, ma con il nascere delle Case Famiglia, le scelte vengono dirottate su soluzioni nuove, capaci di fornire un sostegno concreto e rivolte ad anziani con un’età elevata, ma che conservano un sufficiente livello di autonomia. In quest’ottica si è visto come, soprattutto in alcune città, si sia posta l’ attenzione sulla necessità di sostenere l’avvio di queste azioni sperimentali e di attivare iniziative volte ad una maggiore conoscenza del funzionamento di una Casa Famiglia nonché alla sensibilizzazione dell’anziano verso le opportunità presenti sul territorio.
lo Scopo di “villa Cassiopea” e delle sue Linee Guida è tutelare gli anziani e le famiglie che intendono avvalersi di tali servizi, valorizzare e promuovere la diversificazione dell’offerta assistenziale e fornire ai soggetti interessati un utile strumento per il corretto esercizio dell’attività di controllo. Una disciplina che per alcuni aspetti colma il vuoto legislativo presente a livello nazionale e “rimedia” alla carenza di informazioni in materia.
il principale obbiettivo è quello di promuovere culturalmente questa tipologia di case di riposo quali “case famiglia,comunità alloggio,gruppi appartamento,” per sostenere i diritti e il benessere psicofisico delle persone anziane che molto spesso rifiutano l’ospizio .
News dalla Cooperativa Maria Regina
Il walking, termine inglese che indica il perfezionamento del camminare, è uno sport che, per i suoi benefici, si addice soprattutto agli overAnta. Infatti migliora l’umore e ristabilisce i valori della pressione sanguigna e del colesterolo permettendo di tenersi in forma camminando all’aria aperta, divertendosi e trascorrendo qualche ora in compagnia degli amici e, perché no, degli atletici nipoti.
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News dalla Cooperativa Maria Regina
Il particolare tipo di corsa chiamato jogging (dall’inglese to jog, “procedere a balzi”) è molto diffuso, anche in Italia, come esercizio aerobico, salutare per cuore e polmoni e praticabile da chiunque goda di buona salute. Esso rappresenta una via di mezzo tra il passeggio e la corsa e si differenzia da quest’ultima per il fatto che la velocità è tipicamente inferiore ai 10 Km orari.
Come tutti gli esercizi aerobici, il jogging è l’ideale per migliorare l’apparato circolatorio, la densità minerale ossea (importante per l’osteoporosi) e la resistenza fisica.
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Oggi desidero farvi conoscere Vittorio Antonelli, un simpatico amico conosciuto in palestra nei confronti del quale nutro una profonda stima. Lo considero un po’ un modello da imitare, un esempio emblematico di come l’età cronologica, spesso, non corrisponda allo stato di benessere psicofisico percepito.
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Esiste una parametro oggettivo per indicare quando una persona o una fascia di popolazione può essere considerata vecchia?
Il concetto di vecchiaia è apparentemente universalmente riconosciuto ma studiosi, epidemiologi, economisti e politici difficilmente convergono su parametri obiettivi. L’individuazione di una soglia della vecchiaia, intesa in termini demografici e sociologici, non è di secondaria importanza al momento di pianificare strategicamente interventi di politica economica, sanitaria e sociale. Disporre di un numero di anziani più o meno numeroso in una popolazione , infatti, condiziona le scelte economiche e sociali in termini di servizi.
In questo momento storico, il limite riconosciuto a partire dal quale si considera raggiunta l’età anziana è rappresentato dai 65 anni ma in futuro questo limite è destinato a essere modificato e In alcuni casi, in cui vengono utilizzati degli approcci differenti da quelli tradizionali, questo limite è già stato messo in discussione. Alcuni studiosi propongono altre forme di misurazioni per la vecchiaia e l’invecchiamento, rispetto a…
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News dalla Cooperativa Maria Regina
A dispetto di chi sostiene che l’uso di internet abbia effetti negativi, rendendoci introversi e più superficiali, un’equipe di ricercatori brasiliani ha scoperto invece che le tecnologie digitali hanno benefici sulla memoria e sulle capacità cognitive.
Gli scienziati della Universidade do Sul de Santa Caterina sostengono infatti che usare internet potrebbe aiutare a ridurre il declino cognitivo tra le persone di età compresa tra 50 e 89 anni.
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Il linguaggio, quando ci riferiamo alla persona anziana, è una cosa fondamentale.
Vecchio, anziano, senior, longevo, vegliardo, veterano, andato, avvizzito, demente, datato: sono tutti termini che, riferiti ad una persona che ha superato una certa età, ne rilevano gli aspetti di decadenza e di tramonto soprattutto se correlati all’ efficienza fisica e psichica. “Anziano decrepito“ sarebbe il massimo dell’espressione negativa e, pregiudiziale riferito a persone non più giovani d’età. Anche identificare la persona che invecchia come “persona in là con gli anni”, rivela una percezione del tempo e una visione riferita all’individuo troppo correlata ad un tempo di poco valore e significato: un tramonto inesorabile che non vedrà altre mattine con alba né soli che illuminano e danno calore e vita.
Siamo nella sfera degli stereotipi e delle stigmatizzazioni, immersi in una tendenza a disprezzare la persona anziana e creare disvalore quando ci si riferisce a questa fascia di popolazione…
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