A Seattle gli anziani tornano a sorridere grazie ai bambini

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News dalla Cooperativa Maria Regina

23ce3cbbd712d34e63d57c7625df403eA Seattle, negli Stati Uniti, esiste un luogo speciale chiamato Intergenerational Learning Center (ILC) in cui bambini e anziani stanno insieme, si divertono, si aiutano.

L’ILC è la scuola materna di Providence Mount Saint Vincent che è stata situata all’interno di una casa di riposo che ospita più di 400 anziani.

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Le case di riposo che ospitano anche gli studenti universitari: fanno bene alle tasche e al cuore

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Lombard street

Metti una casa di cura e degli studenti squattrinati. Metti un po’ di sano volontariato e praticità. Ora, anche se per le nostre testoline italiote risulta complicato, pensate che studenti universitari e anziani potrebbero essere tra loro i migliori compagni di casa, dei conviventi a tutto tondo.

Sorgente: Le case di riposo che ospitano anche gli studenti universitari: fanno bene alle tasche e al cuore

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Ma come stabilire esattamente il livello di autosufficienza di un anziano da inserire in una casa di riposo

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Spiegare il concetto di autosufficienza risulta molto complesso poiché i criteri di definizione utilizzati dalle singole regioni, in assenza di indirizzi legislativi unitari a livello nazionale, sono molto eterogenei. solitamente i parametri utilizzati per individuare una persona autosufficiente vengono determinati dall’UVG attraverso l’utilizzo della scala BINA (Breve Indice di Non Autosufficienza) . Essere autosufficiente (o parzialmente) è dunque, condizione necessaria per essere accolti in queste strutture assistenziali, ma cosa succede se le condizioni dell’ospite non sono più compatibili con le caratteristiche proprie della struttura? Nei casi di variazione o perdita dell’autosufficienza viene attivato immediatamente il Medico di base della struttura, secondo le modalità previste dalle Linee Guida e, laddove venga accertata la non compatibilità dell’anziano, “verrà assegnato alla struttura un termine idoneo al trasferimento dell’ospite”.

anziani non autosufficienti….cosa vuol dire?

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Definizione di Non Autosufficienza

La non autosufficienza è la condizione di incapacità di provvedere a se stessi autonomamente. L’OMS definisce “non autosufficienti” le persone che hanno una riduzione parziale o totale delle capacità funzionali che non permettono di condurre una vita in modo considerato “normale”.La non autosufficienza colpisce per lo più le persone anziane over 65 (circa il 94% dei non autosufficienti). Oggi in Italia gli anziani over 65 sono circa 11 milioni pari circa al 22% della popolazione (min. 14,6% in Campania e max 26% in Liguria).

Fondo nazionale Non Autosufficienza

Il legislatore all’art. 15 della legge 328/00, ha stabilito che nell’ambito delle fondo per le politiche sociali sia prevista un quota (fondo ) per i non autosufficienti. L’art 16 riconosce “l’erogazione di prestazioni di aiuto e sostegno domiciliare, anche con benefici di carattere economico, per le famiglie che assumono compiti di accoglienza e di cura dei disabili fisici, psichici e sensoriali e di altre persone in difficoltà,di minori in affidamento, di anziani”

Regione Abruzzo

Per i non autosufficienti il Piano Locale ha previsto una serie di interventi per permettere la permanenza dell’individuo nell’ambito familiare. Gli interventi consistono in: – Assistenza domiciliare integrata – Assistenza domiciliare socio assistenziale – Assegno di cura.

Al fine della concessione dell’assegno di cura il nucleo familiare di riferimento è costituito da quello del solo anziano beneficiario delle cure. Il massimo di ISEE è pari a 13000 euro e l’importo massimo mensile è di 300 euro. Tale importo è decurtato del 50% in presenza dell’assegno di accompagnamento.


Politiche sociali

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Pontomedusa

Genere: Horror psicologico

Avvertenze: Tematiche forti

slum

Ho aderito al programma.

Ho compilato la domanda in carta semplice e l’ho consegnata all’Ufficio Politiche Sociali. Mi hanno detto che avrei avuto la risposta entro una quindicina di giorni, ma la raccomandata che mi comunicava che ero stato accettato è arrivata dopo una sola settimana.

Ieri sono venuti a prendermi.
Il pulmino si è fermato davanti alla nostra baracca; Amy, che stava giocando fuori con certe lattine vuote che aveva trovato (ha la passione per le lattine di zuppa, quella bambina, forse perché le rare volte che in casa ne entra una piena è come se fosse Natale) è corsa dentro a chiamarci.
Rachel era seduta ad allattare Jamie. Cerca di farlo più che può, perché almeno il suo latte è gratis, ma ormai il bambino avrebbe bisogno di cibi solidi. È piccolo, per i suoi dieci mesi.
Rachel è impallidita, e mi…

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Welfare e terzo settore in un post-it

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Idee per Valenza

postterzoEcco i post-it raccolti durante il tavolo di domenica scorsa.

  • Definire programmi comuni di evoluzione sociale coinvolgendo sport, volontariato sociale, amministrazione e scuole
  • Tutti insieme a pulire la città con il coinvolgimento del Comune
  • Il volontariato può essere il braccio operativo dell’amministrazione se messo nelle condizione di poter operare
  • L’amministrazione deve partecipare alla “vita” delle associazioni, senza avere u n atteggiamento calato dall’alto
  • Il volontariato può essere coordinato dall’Amministrazione per risolvere eventuali particolari situazioni
  • Insieme occorre capire come raggiungere gli ultimi (anziani, extracomunitari, bambini), hanno leggi ad hoc, manca la conoscenza diffusa.
  • Coordinare e monitorare l’azione e il disagio sociale valenzano coinvolgendo il volontariato
  • Lo sport è un servizio sociale
  • E’ indispensabile ritrovare una collaborazione tra l’amministrazione e le associazioni
  • Occorre definire degli obiettivi sociali ed attivare le collaborazioni necessarie
  • Esistono problemi che insieme possono essere superati quali: risorse economiche, strutture (gestione ed organizzazione), strumenti, organizzazione
  • Le associazioni possono giocare…

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ASSEMBLEA PUBBLICA: RILANCIAMO ROMA, RESTITUIAMO DIGNITA’ AL LAVORO SOCIALE. PER UNA COSTITUENTE DEL SOCIALE E DELLA SOLIDARIETA’

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invito spride

Restituire dignità al lavoro sociale vuol dire riaprire un confronto autentico di rigenerazione delle politiche sociali e del welfare nella città. Significa promuovere i diritti di tutti, a partire da chi è in difficoltà e di chi lavora nel sociale, e renderli effettivi superando le politiche clientelari, caritatevoli e/o securitarie.
Costruire solidarietà è necessario per contrastare una frammentazione sociale allarmante, ma è anche il modo di ragionare sugli strumenti adeguati per realizzare politiche pubbliche efficaci, fortemente radicate nei territori e centrate sul protagonismo delle persone.
Rilanciare la cooperazione è il passaggio necessario per costruire un nuovo sistema di intervento e di relazioni sociali nei territori in cui cittadini, istituzioni, associazionismo, cooperazione, reti, volontariato, movimenti, siano gli agenti stessi del cambiamento.

INVITIAMO IL SINDACO, LA GIUNTA, I CONSIGLIERI, I MUNICIPI, LE ASSOCIAZIONI, LA COOPERAZIONE, GLI OPERATORI SOCIALI, IL VOLONTARIATO, I MOVIMENTI, LE RETI, I COMITATI, I CITTADINI

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