Ma come stabilire esattamente il livello di autosufficienza di un anziano da inserire in una casa di riposo

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Spiegare il concetto di autosufficienza risulta molto complesso poiché i criteri di definizione utilizzati dalle singole regioni, in assenza di indirizzi legislativi unitari a livello nazionale, sono molto eterogenei. solitamente i parametri utilizzati per individuare una persona autosufficiente vengono determinati dall’UVG attraverso l’utilizzo della scala BINA (Breve Indice di Non Autosufficienza) . Essere autosufficiente (o parzialmente) è dunque, condizione necessaria per essere accolti in queste strutture assistenziali, ma cosa succede se le condizioni dell’ospite non sono più compatibili con le caratteristiche proprie della struttura? Nei casi di variazione o perdita dell’autosufficienza viene attivato immediatamente il Medico di base della struttura, secondo le modalità previste dalle Linee Guida e, laddove venga accertata la non compatibilità dell’anziano, “verrà assegnato alla struttura un termine idoneo al trasferimento dell’ospite”.

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l’evoluzione dell’ospizio……villa cassiopea un impresa da promuovere a livello culturale

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Le significative trasformazioni demografiche e i cambiamenti delle politiche socio assistenziali nel rispondere alla nuova domanda di cura della popolazione anziana, comportano inevitabilmente degli effetti sulla sfera economico sociale e sulle scelte di natura istituzionale. La riflessione sul tema delle Case Famiglia per anziani (villa cassiopea)  è scaturita proprio dall’analisi dei più significativi fattori politici, finanziari ed organizzativi che hanno accompagnato il processo di espansione del tradizionale sistema di cura e lo sviluppo di servizi alternativi. Il forte periodo di crisi delle politiche assistenziali infatti, non ha avuto come esito la riduzione dei servizi esistenti, bensì la promozione di un sistema di offerta privato in grado di rispondere ai bisogni emergenti senza gravare sulle spese delle amministrazioni pubbliche e dando vita a servizi sempre più diversificati e personalizzati. Di fatto, se la popolazione cresce, crescono anche i bisogni e i modelli di welfare devono necessariamente evolversi, non solo attraverso strategie di intervento che potenzino i servizi esistenti, ma anche favorendo nuove forme di assistenza e, le Case Famiglia ne sono un esempio concreto. Per conoscere a fondo la realtà storica e sociale entro la quale si collocano le Case Famiglia, si è posta l’attenzione sui comportamenti che hanno caratterizzato la scelta di molte famiglie di affidare il proprio parente anziano ad una struttura residenziale di questo tipo. Sicuramente la gran parte delle richieste si orienta, ancora oggi, verso soluzioni residenziali classiche (casa protetta, RSA, ecc.) soprattutto se si tratta di anziani non autosufficienti, ma con il nascere delle Case Famiglia, le scelte vengono dirottate su soluzioni nuove, capaci di fornire un sostegno concreto e rivolte ad anziani con un’età elevata, ma che conservano un sufficiente livello di autonomia. In quest’ottica si è visto come, soprattutto in alcune città, si sia posta l’ attenzione sulla necessità di sostenere l’avvio di queste azioni sperimentali e di attivare iniziative volte ad una maggiore conoscenza del funzionamento di una Casa Famiglia nonché alla sensibilizzazione dell’anziano verso le opportunità presenti sul territorio.

lo Scopo di “villa Cassiopea”  e delle sue  Linee Guida è tutelare gli anziani e le famiglie che intendono avvalersi di tali servizi, valorizzare e promuovere la diversificazione dell’offerta assistenziale e fornire ai soggetti interessati un utile strumento per il corretto esercizio dell’attività di controllo. Una disciplina che per alcuni aspetti colma il vuoto legislativo presente a livello nazionale e “rimedia” alla carenza di informazioni in materia.

il principale obbiettivo è quello di promuovere culturalmente questa tipologia di case di riposo quali “case famiglia,comunità alloggio,gruppi appartamento,” per  sostenere i diritti e il benessere psicofisico delle persone anziane che molto spesso rifiutano l’ospizio .

Più vicini ai bisogni delle persone

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maiarelli in comune

Oggi nella sala del consiglio comunale di Pavia di Udine ho presieduto l’assemblea dei sindaci dell’ambito assistenziale udinese. Un appuntamento importante che ha portato all’approvazione di un nuovo procedimento per l’erogazione dei contributi del “Fondo per l’autonomia possibile” che ogni anno garantisce oltre 4 milioni di euro per i cittadini dell’ambito. Un passaggio che porterà ad abbreviare sensibilmente i tempi di risposta alle persone ed alle famiglie bisognose superando quelle rigidezze amministrative e burocratiche che rendevano difficile e troppo spesso tardivo l’intervento dell’ambito assistenziale.

Un grazie va al dirigente dell’ambito dott. Orlich, a tutta la struttura tecnico/amministrativa e a tutti gli amministratori dei comuni di Campoformido, Martignacco, Pagnacco, Pasian di Prato, Pavia di Udine, Pozzuolo del Friuli, Pradamano e Udine che con il loro contributo hanno garantito un migliore servizio alle loro comunità.

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