Il comportamento da tenere con una persona anziana che non prega o che disobbedisce

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Al Ghurabaa

365050.TIFDomanda posta a Shaikh Abdur-Razzaq Al-Badr:

“Come ci dobbiamo comportare con la persona anziana che non prega o che esegue atti di disobbedienza?

La risposta:

Sappiamo da ciò che ci ha preceduto (durante la lezione) che la persona anziana ha dei diritti dovuti alla sua vecchiaia; i diritti dell’anziano, anche se non è musulmano, allora che dire di colui che abbandona la preghiera completamente?

Questa (persona) è un miscredente in base a quanto detto dal Messaggero (‘alayhi salatu wa salam): “l’alleanza tra noi e loro è la preghiera, quindi chiunque la abbandoni non ha creduto.” E gli ahadith riguardanti questa vicenda sono molti.

* [Nota:  Gli studiosi differiscono riguardo alla vicenda di chi abbandona la Salah (preghiera) per pigrizia, se debba essere considerato un miscredente oppure no; quindi fate riferimento ai diversi ragionamenti degli Studiosi sul tema: Shaikh Al-‘Uthaymin, Shaikh Bin Baz, Shaikh Al-Albani (rahimahumullah)]

Tuttavia, indipendentemente da questa (ovvero l’abbandono di questo anziano…

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Anziani in cerca di compagnia nella sanità | Surgical Tribune

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HANAMI

Le esperienze di #solitudine ed #isolamento sociale possono portare ad un uso frequente delle risorse sanitarie, soprattutto nel caso degli #anziani: recenti studi hanno riscontrato che la frequenza delle visite mediche risulta particolarmente influenzata dalla solitudine cronica. Una componente importante della quotidianità di molti anziani che, più o meno consapevolmente, cercano una presenza nella loro vita all’interno del sistema sanitario nazionale.

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strutture a carattere comunitario,casa famiglia e comunità alloggio

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Oggi si assiste ad una crescente attenzione che si concentra attorno alle Case Famiglia per anziani, un’esperienza che, ancora in molti contesti, è quasi del tutto misconosciuta, sia a livello politico, sia nella ricerca empirica. In Italia sono le Case Famiglia per minori ad avere una visibilità e una storia assai più consistente, oltre che ad essere anche più diffuse e consolidate. La scarsa visibilità che ha caratterizzato finora l’operato delle Case Famiglia per anziani è probabilmente in parte riconducibile al carattere innovativo che le contraddistingue e ad una debole legittimazione istituzionale. Nell’attuale contesto sociale le famiglie sono maggiormente protese verso l’utilizzo di queste nuove forme di assistenza per evitare un aumento della solitudine e dell’esclusione sociale del proprio familiare anziano. Ciò ha portato ad una maggiore diffusione di servizi alternativi e ad un aumento di questo genere di richieste anche in Regioni (come l’Emilia Romagna, il Veneto, la Lombardia) ricche di servizi e di opportunità di sostegno. Questo perché i recenti tagli al fondo sociale e i ridotti trasferimenti finanziari agli Enti Locali hanno segnato la fine di importanti politiche assistenziali, provocando tagli per i servizi sociali e assistenziali territoriali . Sicuramente gli anziani assistiti risiedono prevalentemente nelle Case Famiglia del Nord e in misura minore in quelle del Sud (non si conoscono le cifre). Questa differenza territoriale è spiegabile in parte con la diversa struttura per età e l’eterogenea diffusione del servizio che contraddistingue le diverse aree geografiche nel nostro Paese, in parte dal differente modello culturale del ruolo della famiglia nello svolgimento del lavoro di cura degli anziani (le famiglie del nord acquisiscono più facilmente la consapevolezza della necessità di un intervento esterno) e dalla diversa rilevanza sociale assegnata agli interventi a sostegno dei processi di invecchiamento. Si possono identificare alcuni più frequenti motivi per i quali le famiglie e/o gli stessi anziani decidono di entrare in Casa Famiglia: 1 l’anziano, sulla base delle normative vigenti, non risulta essere destinatario di altre tipologie di servizi (casa protetta, RSA), poiché mancano le condizioni e i requisiti richiesti per l’inserimento in struttura, ad esempio per un alto livello di autosufficienza. Tali requisiti e modalità di accesso variano a seconda del comune di residenza; 2 manca l’effettivo possesso della residenza anagrafica nei comuni nei quali si è avviata la richiesta di inserimento in struttura, mentre nelle Case Famiglia vengono accolti anche anziani che hanno la residenza in altri comuni; 3 non esiste una reale incapacità economica da parte dell’anziano e dei parenti obbligati agli alimenti di provvedere agli oneri delle rette (la condizione economica non rientra nei criteri applicativi dell’ISEE); 4 rifiuto da parte dell’anziano e/o dei familiari di ricorrere a forme di assistenza privata a pagamento (badanti);5 liste di attesa lunghe per l’inserimento in altre tipologie di strutture che variano a seconda del numero di posti letto disponibili. Esiste poi un canale informale (segnalazioni di amici e conoscenti, pubblicità), che si rivela decisivo per orientarsi su questo tipo di servizio. Tali processi hanno sicuramente spianato il terreno per la nascita e lo sviluppo di un numero sempre più alto di Case Famiglia, specie in alcune città.

assistenza anziani a chieti e francavilla al mare

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cassiopea nasce principalmente per l’assistenza agli anziani opera sul territorio di Chieti ,Francavilla al mare, e Pescara ed è  denominata comunità alloggio per anziani.

La Comunità Alloggio è una struttura residenziale destinata ad accogliere, temporaneamente o a tempo prolungato, anziani autosufficienti o non autosufficienti di grado lieve, che per problemi socio-assistenziali non sono in grado di vivere nella propria casa.

La Comunità Alloggio ospita un piccolo gruppo di anziani a cui garantisce assistenza nelle attività quotidiane e offre occasioni di vita comunitaria e  attività di socializzazione e di ricreazione.

L’Assistenza Medica è garantita dal proprio Medico di Medicina Generale.

il motivo delle case famiglia e delle strutture a carattere comunitario 08/04/2015 chieti

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Oggi si assiste ad una crescente attenzione che si concentra attorno alle Case Famiglia per anziani, un’esperienza che, ancora in molti contesti, è quasi del tutto misconosciuta, sia a livello politico, sia nella ricerca empirica. In Italia sono le Case Famiglia per minori ad avere una visibilità e una storia assai più consistente, oltre che ad essere anche più diffuse e consolidate. La scarsa visibilità che ha caratterizzato finora l’operato delle Case Famiglia per anziani è probabilmente in parte riconducibile al carattere innovativo che le contraddistingue e ad una debole legittimazione istituzionale. Nell’attuale contesto sociale le famiglie sono maggiormente protese verso l’utilizzo di queste nuove forme di assistenza per evitare un aumento della solitudine e dell’esclusione sociale del proprio familiare anziano. Ciò ha portato ad una maggiore diffusione di servizi alternativi e ad un aumento di questo genere di richieste anche in Regioni (come l’Emilia Romagna, il Veneto, la Lombardia) ricche di servizi e di opportunità di sostegno. Questo perché i recenti tagli al fondo sociale e i ridotti trasferimenti finanziari agli Enti Locali hanno segnato la fine di importanti politiche assistenziali, provocando tagli per i servizi sociali e assistenziali territoriali . Sicuramente gli anziani assistiti risiedono prevalentemente nelle Case Famiglia del Nord e in misura minore in quelle del Sud (non si conoscono le cifre). Questa differenza territoriale è spiegabile in parte con la diversa struttura per età e l’eterogenea diffusione del servizio che contraddistingue le diverse aree geografiche nel nostro Paese, in parte dal differente modello culturale del ruolo della famiglia nello svolgimento del lavoro di cura degli anziani (le famiglie del nord acquisiscono più facilmente la consapevolezza della necessità di un intervento esterno) e dalla diversa rilevanza sociale assegnata agli interventi a sostegno dei processi di invecchiamento38 . Si possono identificare alcuni più frequenti motivi per i quali le famiglie e/o gli stessi anziani decidono di entrare in Casa Famiglia: 1 l’anziano, sulla base delle normative vigenti, non risulta essere destinatario di altre tipologie di servizi (casa protetta, RSA), poiché mancano le condizioni e i requisiti richiesti per l’inserimento in struttura, ad esempio per un alto livello di autosufficienza. Tali requisiti e modalità di accesso variano a seconda del comune di residenza; 2 manca l’effettivo possesso della residenza anagrafica nei comuni nei quali si è avviata la richiesta di inserimento in struttura, mentre nelle Case Famiglia vengono accolti anche anziani che hanno la residenza in altri comuni; 3 non esiste una reale incapacità economica da parte dell’anziano e dei parenti obbligati agli alimenti di provvedere agli oneri delle rette (la condizione economica non rientra nei criteri applicativi dell’ISEE); 4 rifiuto da parte dell’anziano e/o dei familiari di ricorrere a forme di assistenza privata a pagamento (badanti);5 liste di attesa lunghe per l’inserimento in altre tipologie di strutture che variano a seconda del numero di posti letto disponibili. Esiste poi un canale informale (segnalazioni di amici e conoscenti, pubblicità), che si rivela decisivo per orientarsi su questo tipo di servizio. Tali processi hanno sicuramente spianato il terreno per la nascita e lo sviluppo di un numero sempre più alto di Case Famiglia, specie in alcune città.

casa di riposo 07-04-2015 chieti

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chieti 07-04-2015 case di riposo denominate case famiglia o comunità alloggio per anziani..

Scegliere una soluzione di questo tipo dipende da alcuni fattori in grado di modificarne l’adozione o meno da parte delle famiglie: risorse a disposizione dell’anziano, risorse a disposizione della rete familiare, presenza del coniuge dell’anziano, cultura solidaristica della famiglia, condizioni di salute dell’anziano. La Casa Famiglia è una struttura destinata all’accoglienza di anziani autosufficienti, essa viene definita una “comunità di tipo familiare con sede nelle civili abitazioni” . Le prime Case Famiglia per anziani risalgono a circa quindici anni fa quando in alcune zone del Nord d’Italia nascono le prime sperimentazioni, sviluppandosi successivamente su tutto il territorio nazionale. Trattandosi di servizi di recente costituzione, non esiste a livello nazionale una mappatura generale sulla diffusione di queste strutture in termini di dati quantitativi. Nonostante la scarsità dei dati a disposizione, in molte realtà del nostro territorio, il lavoro privato di queste strutture sta rappresentando un’importante risposta ai bisogni di cura degli anziani. La Casa Famiglia sembra essere peraltro, la soluzione ottimale e meno traumatica psicologicamente per alleviare il distacco dell’anziano dai propri parenti, in quanto al suo interno viene ricostruito un ambiente il più possibile familiare . Considerata dalle famiglie come una misura alternativa alla istituzionalizzazione dell’anziano o come una “struttura provvisoria” in attesa di trovare una soluzione all’interno della rete istituzionale. Nella maggior parte dei casi, però la Casa Famiglia rappresenta una valida soluzione alle difficoltà dei familiari, soprattutto dei figli, nel conciliare il tempo necessario ad assistere l’anziano con il tempo di cura dedicato al proprio nucleo familiare e i tempi di lavoro.

casa di riposo a chieti

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casa di riposo a chieti

Negli ultimi anni l’incremento della popolazione è ormai nota,aggiungiamo anche l’età media che si allunga ,la deospedalizzazione,e un sistema sanitario ormai al collasso.
quindi cresce la necessità di creare residenze assistenziali per anzianiFeatured image
Villa cassiopea è una casa/alloggio pronta ad ospitare persone anziane offrendo un servizio di assistenza a ciclo continuo.
Di cosa si tratta?
La Casa alloggio è un servizio che nasce su iniziativa privata per dare una risposta al crescente bisogno di luoghi di tipo familiare, che diano assistenza e ospitalità a persone di terza età.
Può accogliere fino ad un massimo di 10 anziani per i quali la permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o permanentemente impossibile o contrastante con il progetto individuale.
La filosofia portante di questa struttura è nel basarsi sulla centralità e sul sostegno dell’anziano che viene accolto e inserito in modo da mantenere integri i legami con la sua famiglia, la sua casa, i suoi amici. Le stesse devono farsi carico dell’anziano nella sua globalità e, oltre a garantire un soggiorno e un’assistenza di base di ottimo livello, devono promuovere le potenzialità di salute, di benessere, di affettività e di vita relazionale degli assistiti.
Le Casa alloggio VILLA CASSIOPEA opera sul Territorio della provincia di chieti, può accogliere anziani autosufficienti e/o che necessitano di bassa intensità assistenziale, certificata dal Medico di Medicina Generale. Per bassa intensità assistenziale si intende il livello di cura che il singolo anziano richiede per svolgere le attività di vita quotidiana e si caratterizza in prestazioni quali.
– aiuto per l’igiene personale e il bagno;
– aiuto nella vestizione;
– aiuto nella preparazione dei pasti;
– accompagnamento per disbrigo pratiche;
– accompagnamento ai presidi sanitari;
– attività di socializzazione
e quant’altro può contribuire al benessere dell’anziano e al mantenimento delle sue capacità residue.
Per valutazioni SENZA IMPEGNO circa la situazione dei vostri congiunti che necessitano di ospitalità presso la nostra struttura, siamo a disposizione per fissare appuntamenti a domicilio ed avere il piacere di presentarci, per prendere in esame ogni singolo caso.

Di francesco: 3384279827

email: opportunity46@outlook.com

Competenza, comfort e calore umano: due strutture di eccellenza per i nostri “nonnetti”

Galleria

Montecorriere Montecosaro

RSA-SStefano-gruppoA Montecosaro e dintorni, figli e nipoti possono dormire sonni tranquilli: i loro nonni sono certamente in buone mani! Il territorio montecosarese, come pochi altri, può infatti vantare due strutture dedicate ad anziani che, per competenze del personale, livelli di assistenza, calore umano e confort, hanno pochi eguali. Stiamo parlando della storica Opera Pia “A. Gatti”, in centro storico, e della nuovissima RSA del S.Stefano “Santa Maria in Chienti”, in contrada Cavallino a Montecosaro Scalo.

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