Le dimissioni protette accompagnano la persona e la sua famiglia nel passaggio dall’istituzione ospedaliera al domicilio, valutando l’eventuale e residua possibilità di una permanenza in struttura residenziale. Il rientro a domicilio deve essere considerato il luogo privilegiato dove la persona può curarsi e recuperare in modo totale o parziale l’autosufficienza, superata la fase di acuzie e post-acuzie della malattia e l’eventuale periodo di intervento intensivo o estensivo in area riabilitativa. Anche nei casi in cui la malattia cronicizza e determina la perdita permanente, totale o parziale dell’autonomia, l’ambiente domestico costituisce sempre un forte stimolo ad affrontare la malattia e a recuperare nel modo migliore la funzionalità sia sul piano fisico che psichico. Le cure al domicilio rappresentano un’opportunità importante per il recupero della salute di persone colpite da una malattia invalidante; nel contempo tuttavia il rientro nella propria abitazione spesso è fonte di gravi disagi e difficoltà: si passa da un’assistenza sanitaria di 24 ore su 24 ad un livello assistenziale ridotto nel tempo e nell’intensità, con forte carico sulla famiglia e sul MMG. Anche laddove sono disponibili servizi sanitari e sociali a domicilio, spesso i familiari devono affrontare difficoltà burocratiche, problemi organizzativi, tempi di attesa prolungati che provocano discontinuità assistenziale. All’interno di questo sistema la comunicazione e l’integrazione tra il MMG e il medico ospedaliero specialista assume un ruolo centrale nella gestione del paziente. In un momento così delicato come quello delle dimissioni dall’ospedale, i professionisti ed i servizi devono affiancare il cittadino ed i suoi familiari per definire insieme il percorso maggiormente idoneo a soddisfare i residui bisogni di salute e di autonomia funzionale. Ad oggi tuttavia non sono presenti protocolli operativi che vengono applicati in modo uniforme in tutte le realtà italiane. Laddove queste procedure sono presenti si assiste a modalità operative profondamente diverse tra le realtà regionali e all’interno della stessa regione tra le realtà locali. L’intento di questa raccolta è quello di ricercare buone prassi a livello nazionale che affrontino le problematiche delle dimissioni difficili. Perché buone prassi di percorsi di dimissione ospedaliera? Perché le “buone prassi” identificano percorsi per costruire correttamente il processo di dimissioni protette, con le caratteristiche sopra esposte e che tentano, in uno scenario di interventi frastagliati e non omogenei, di rispondere alla complessità dei bisogni delle persone.
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come fare la richiesta per la fornitura di pannoloni per anziani
Standardspiegherò molto velocemente come chiedere la fornitura di pannoloni per incontinenti gratuita.
1 rivolgersi al medico curante e chiedere l’impegnativa (ricetta) per visita geriatrica per incontinenza
2 successivamente rivolgersi al distretto sanitario di appartenenza per la prenotazione della visita geriatrica
3 ottenuta la richiesta di incontinenza ,portare la documentazione al PUA (punto unico di accesso) della ASL dell’proprio comune
4 infine la fornitura vi verrà consegnata a casa
tutto è valido se la domanda di incontinenza viene accetta e riconosciuta
Vaccino antinfluenzale: le cose da sapere per la stagione 2015-2016
StandardDe-prescrivere i farmaci nell’anziano
StandardDi fronte ad un paziente anziano che lamenta un disturbo e che già assume molti farmaci il medico non deve chiedersi “che farmaco devo prescrivere” ma “quali farmaci posso sospendere”.
(Scott IA. Reducing inappropriate polypharmacy. The process of de-prescribing.JAMA Intern Med175, 827-34, 2015)
La pressione arteriosa negli anziani
StandardNelle persone anziane la terapia anti-ipertensiva deve essere prudente e la pressione arteriosa massima deve essere compresa tra 130 mm Hg e 150 mm Hg. Non è consigliabile un trattamento che faccia scendere la pressione sotto i 130 mm Hg, tanto più se si tratta di anziani fragili. Tutti i farmaci usati devono essere periodicamente rivisti e possibilmente ridotti.
Benetos A et al. Polypharmacy in the aging patient. Management of hypertension in octogenerians. JAMA 314,170-180, 2015)
La dieta mediterranea allunga la vita
StandardNews dalla Cooperativa Maria Regina
Che la dieta mediterranea sia la migliore da seguire in ogni periodo della propria vita è cosa nota da tempo. Che sia un toccasana per la salute (tra cui la diminuzione del rischio di malattie croniche, come quelle al cuore e il cancro) anche, la novità è che – secondo una ricerca recente – l’incremento dell’aspettativa di vita alla nascita nel nostro Paese sarebbe proprio merito di questa alimentazione bilanciata .
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anziani non autosufficienti….cosa vuol dire?
StandardDefinizione di Non Autosufficienza
La non autosufficienza è la condizione di incapacità di provvedere a se stessi autonomamente. L’OMS definisce “non autosufficienti” le persone che hanno una riduzione parziale o totale delle capacità funzionali che non permettono di condurre una vita in modo considerato “normale”.La non autosufficienza colpisce per lo più le persone anziane over 65 (circa il 94% dei non autosufficienti). Oggi in Italia gli anziani over 65 sono circa 11 milioni pari circa al 22% della popolazione (min. 14,6% in Campania e max 26% in Liguria).
Fondo nazionale Non Autosufficienza
Il legislatore all’art. 15 della legge 328/00, ha stabilito che nell’ambito delle fondo per le politiche sociali sia prevista un quota (fondo ) per i non autosufficienti. L’art 16 riconosce “l’erogazione di prestazioni di aiuto e sostegno domiciliare, anche con benefici di carattere economico, per le famiglie che assumono compiti di accoglienza e di cura dei disabili fisici, psichici e sensoriali e di altre persone in difficoltà,di minori in affidamento, di anziani”
Regione Abruzzo
Per i non autosufficienti il Piano Locale ha previsto una serie di interventi per permettere la permanenza dell’individuo nell’ambito familiare. Gli interventi consistono in: – Assistenza domiciliare integrata – Assistenza domiciliare socio assistenziale – Assegno di cura.
Al fine della concessione dell’assegno di cura il nucleo familiare di riferimento è costituito da quello del solo anziano beneficiario delle cure. Il massimo di ISEE è pari a 13000 euro e l’importo massimo mensile è di 300 euro. Tale importo è decurtato del 50% in presenza dell’assegno di accompagnamento.